Focacce

Focaccia al pesto genovese: impasto con pesto alla genovese, lievitazione naturale e farcitura di raspadura lodigiana

Dato che il mio pane al pesto genovese vi era piaciuto così tanto, oggi ho pensato di prepararvi qualcosa di simile: una focaccia al pesto. Ancora più sfiziosa…

Ho fatto un buon pesto alla genovese, come la volta precedente e l’ho impastato con la farina, il lievito naturale, l’acqua, il sale e un goccio d’olio extravergine d’oliva.

La lievitazione è stata lunga perché, dopo l’impasto e il primo riposo, ho scelto un riposo refrigerato di quasi 24 ore.

Il risultato è una focaccia morbidissima, profumata e squisita. Come per il pane, c’è un ottimo equilibrio nel sapore del pesto, che non stanca ed è delicato.

Una volta cotta, la focaccia è già pronta e buona così com’è, ma se volete fare come me farcitela con tanti veli di raspadura lodigiana (il grana tagliato in veli con la raspa tipico del lodigiano), un giro d’olio extravergine d’oliva e una manciata di prezzemolo fresco. Non ho scelto il basilico perché è già presente in grandi quantità nel pesto e ho pensato che il prezzemolo rinfrescasse al punto giusto il sapore dei grassi e del formaggio. E’ buonissima.

 

focaccia pesto genovese

 

Ingredienti per due teglie

  • 800 g di farina di grano tenero per lunghe lievitazioni (io ne ho usata una adatta a pizze e focacce miscelata con piccole quantità di avena, semola e segale)
  • 100 max 150 g di pesto alla genovese
  • 80 g di lievito madre liquido rinfrescato ogni giorno
  • 15 g di sale fino
  • 10 g di olio evo (ho ridotto la quantità perché nel pesto è già presente)
  • 550 g di acqua

Temperatura finale impasto: 27°C

Per preparare il pesto genovese cliccare qui.

Per conoscere meglio la raspadura lodigiana cliccare qui.

Adesso impastiamo la focaccia.

Focaccia al pesto genoveseLavorare a mano o con la planetaria.

Impastare farina, 400 g d’acqua, lievito e aggiungere gradualmente la restante acqua. Aggiungere il sale e, infine, il pesto e l’olio. Se si usa l’impastatrice, usare il gancio a bassa velocità. Formare un bell’impasto nervoso, liscio e omogeneo. Fare attenzione a non lavorarlo troppo e a non surriscaldarlo.

Lasciare riposare l’impasto a temperatura ambiente per circa 30 minuti, senza coprirlo e ponendolo su un piano infarinato.

Fare un paio di pieghe con le mani (folding) e inserirlo in un mastello sufficientemente grande. Coprire con pellicola e riporre in un frigorifero (nella parte più alta perché è la meno fredda) per circa 24 ore. La lievitazione verrà rallentata molto, ma continuerà comunque.

Trascorso il tempo della lievitazione in frigorifero, rimettere il contenitore a temperatura ambiente per circa 3 ore.

Passate le 3 ore, rovesciare l’impasto su un piano infarinato, stenderlo delicatamente con i polpastrelli delle dita, affondandoli leggermente nella focaccia. Decidere lo spessore che si preferisce: si può fare una focaccia alta o bassa. Tenere comunque conto del fatto che, da questo momento, la focaccia lieviterà ancora 30 minuti a temperatura ambiente e si gonfierà anche nel forno.

Io ho tagliato in due parti uguali l’impasto e l’ho adagiato su due teglie (leggermente unte di olio evo).

Lasciare lievitare ancora 30 minuti.

Aggiungere eventualmente un giro d’olio evo e infornare nel forno già caldo (preriscaldato a 230°C) con vapore. Abbassare a 200°C dopo 10 minuti. Terminare la cottura con una fessura del forno aperta. Il tempo di cottura varia in base al forno e alla pezzatura. Io ho cotto per 10 minuti a 230°C e altri 10 a 200°C.

Consiglio per il condimento: disporre dei veli di raspadura lodigiana e del prezzemolo sulla superficie della focaccia già cotta e rimettere nel forno (lasciandolo aperto) per 1 minuto.

 

Focaccia al pesto di basilico

 

 

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