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Il Lodigiano: nella bassa Lombardia

Il Lodigiano: nella bassa Lombardia.

Alla scoperta del territorio Lodigiano, nella bassa Lombardia e dei suoi prodotti tipici. 

« … Veggonsi larghissimi campi
e prati per nodrigare gli
armenti, 

dei quali se ne trae
tanto cacio, quanto in
nessun altro luogo d’Italia. 

Quivi sempre appaione le
fresche erbette per la grande
abbondanza delle acque 

con le quali sono irrigati
tutti questi paesi, cosicché da
ogni lato 

veggonsi correre
le chiare acque, per gli idonei
condotti in tal maniera, 

che in alcuni
luoghi vedonsi tre o quattro
canali l’un sopra l’altro 

con
grande artificio fatti, per
condurre le acque
più al basso o più all’alto,
secondo il sito dei campi. …»

Fra Leandro Alberti da “Descrizione di tutta l’Italia”
(Bologna 1550)
Il Lodigiano non è la mia terra natale, ma qui sono venuta a vivere nel 2004 e di questo territorio vorrei quindi cominciare a parlarvi.
Prima di tutto, per gli amici che mi leggono da lontano, vediamo la geografia del luogo. Ci troviamo nella Pianura Padana Lombarda, nella zona compresa tra il canale Muzza-Addetta (a nord) e i fiumi Po, Adda e Lambro (a sud), tra le province delle città di Milano, Cremona, Pavia e Piacenza. I 61 comuni di questo territorio sono raggruppati su circa 780 km quadrati attorno al capoluogo Lodi.
I corsi d’acqua, naturali e artificiali, rappresentano una caratteristica peculiare del luogo: fin dagli albori le acque hanno insidiato il territorio, ma con il passare del tempo l’uomo è riuscito a colonizzare questa parte della Pianura Padana. Siamo in una zona alluvionale e su un terreno di natura argillosa e ghiaiosa, reso fertile e adatto alle coltivazioni dalla grande opera di bonifica, iniziata già dai monaci cistercensi.
Per quanto riguarda l’agricoltura e l’allevamento, il Lodigiano è uno dei centri più importanti a livello italiano e rappresenta altresì un polo europeo importante nel settore zootecnico.
lodigiano
In questo percorso a spasso per il Lodigiano che faremo insieme, andremo alla ricerca dei luoghi e dei sapori, dei ricordi e delle tradizioni e il primo passo che muoveremo oggi sarà inerente alla lavorazione del latte e alla produzione del formaggio e del burro.
Nelle nostre stalle vivono circa 50.000 vacche frisone che producono 400.000 tonnellate di latte, corrispondenti a circa il 4% dell’intera produzione nazionale. Almeno il 30% del latte locale è classificabile come “latte d’alta qualità”.
La produzione lattiera è stata molto importante fin da tempi lontani. Il latte lavorato in cascina subiva trattamenti differenti a seconda del formaggio che si voleva produrre. I formaggi tipici sono il Grana Lodigiano (detto anche Granone), formaggi a pasta filante come caci e provoloni a forma cilindrica, pera o caciocavallo sia dolce che piccante, stracchino (Bianco, Crescenza e Vecchio), gorgonzola (dolce, erborinato, pannoso, piccante o forte), pannerone o panerone (dal gusto amarognolo), mascarpone e mascherpa (ricotta).
Oggi mi soffermo sulla Raspadura perché ha un forte legame con il territorio di cui stiamo parlando.
Sulla Raspadura Lodigiana, uno dei prodotti caseari più particolari di questo territorio, troverete un articolo cliccando QUI.
Intanto vi do appuntamento alla prossima tappa di questa passeggiata nelle terre lodigiane e alla prossima ricetta. Per accedere direttamente agli articoli di questa rubrica, digitate Lodigiano nel bottone di ricerca.
A proposito, dimenticavo… qui non abbiamo soltanto degli ottimi prodotti, ma anche tante, tantissime zanzare e tanta nebbia!

 

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