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Risotto con coda di rospo e raspadura lodigiana

La rana pescatrice è uno dei pesci che preferisco.

Oggi ho deciso di utilizzare la sua “coda di rospo” per fare sia un ottimo brodo, che mi servirà per bagnare il riso durante la cottura ed accentuarne il sapore, che per condire e arricchire il risotto con la sua polpa. Per mantecare userò una noce di burro e qualche velo di raspadura lodigiana. La raspadura decorerà il piatto e accompagnerà il risotto, degustando entrambi senza che i veli si fondano completamente nella mantecatura.

Ingredienti per 4 persone

Tempo totale stimato meno di 1 ora

  • 240 g di riso tipo carnaroli o vialone nano
  • sale fino quanto basta
  • 1 coda di rospo
  • prezzemolo tritato
  • qualche velo di raspadura lodigiana
  • 1 noce di burro per mantecare

Preparazione

Pulire, spellare la coda di rospo e metterla in una pentola capiente con 2 litri di acqua salata, quindi portare a bollore e cuocere per circa 30 minuti.

A cottura ultimata, togliere la spina centrale e ricavare la polpa del pesce tagliandola a tocchetti. Filtrare l’acqua di cottura e utilizzarla come brodo di pesce per il riso.

Fare tostare il riso a secco in un’altra casseruola, quindi aggiungervi del brodo di pesce, salare e continuare la cottura per circa 12/15 minuti. Salare altre due volte (a metà cottura e verso la fine), aggiungere la coda di rospo a pezzetti e il prezzemolo verso la fine della cottura e, infine, mantecare con del burro. La mantecatura deve avvenire a fuoco spento e con la casseruola lontana dalla fonte di calore.

Servire con veli di raspadura lodigiana a piacere.

A presto.

 

 

 

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