Racconti

Il pianoforte abbandonato

Inizia la mia sesta settimana casalinga all’epoca del Covid 19.

Le cinque settimane passate sono state intense e piene di lavoro; lontane da quell’immagine degli italiani annoiati e appollaiati sul divano di casa, in attesa di riprendere la vita ordinaria.

Ritrovarsi da un giorno con l’altro a pianificare la vita, il lavoro e la scuola, senza aver organizzato nulla fino al momento prima, è stato difficile per chiunque, ma necessario.

Il blog vi tiene compagnia come può: con tante ricette; con il lievito madre che qualcuno di voi avrà avuto tempo di provare a fare; con qualche viaggio virtuale alla scoperta delle delizie del territorio. Il primo e l’ultimo pensiero della giornata però, tra lieviti, libri, pile di faldoni del lavoro, va sempre a coloro che se ne sono andati da soli, con tanta sofferenza nel corpo e senza un posto dove ricongiungersi con la terra.

Il primo e l’ultimo pensiero della giornata va sempre anche al personale sanitario, i veri soldati in prima linea dei questa nuova guerra che stiamo vivendo verso un nemico invisibile.

Dobbiamo restare a casa e continuare a fare la nostra parte, nell’interesse di tutti e per non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi.

Vi auguro una serena settimana con quest’immagine che ho scattato tempo fa. Rappresenta un pianoforte abbandonato, in pieno centro a Milano. È lì, solo, sospeso, in attesa che qualcuno torni a sedervisi davanti e ad appoggiare delicatamente le dita sui tasti.

La musica tornerà.

 

 

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