Libri che passione

Fame d’aria

di Daniele Mencarelli

Qui sul blog abbiamo già conosciuto l’autore Daniele Mencarelli e due dei suoi libri, Tutto chiede Salvezza e La casa degli sguardi.

Mi piace pensare a D. Mencarelli, scrittore dalla penna schietta e penetrante, come a un autore che è entrato letteralmente nella mia vita. Non si tratta solo del suo stile graffiante e nemmeno delle storie profondamente acute e autentiche, ma dell’esperienza che si vive leggendo le sue storie. Si entra direttamente in altre vite, altre case e si impara a conoscere questi personaggi così emotivamente complessi. La vicinanza non è solo momentanea, per quel tempo che serve alla lettura o poco più, ma lascia un riflesso.

Mi è capitato di incontrare la proiezione di alcuni di questi personaggi dei libri di Mencarelli nella mia vita reale ed è proprio grazie alla vita letta e imparata su questi libri, che ho continuato – e non iniziato – la conoscenza di queste persone. Ho dato loro la speranza e l’opportunità che sentivo di donare, senza paura e senza preconcetti. Perché tutto chiede davvero salvezza, come nell’ultimo libro di Mencarelli Fame d’aria.

Fame d’aria

Il meccanico Oliviero, alla guida del suo carro attrezzi, incontra Pietro Borzacchi con il figlio Jacopo lungo una strada di collina, nei pressi di Sant’Anna di Sannio. La frizione dell’auto di Pietro ha lasciato a piedi padre e figlio, che fortunatamente vengono adesso scortati dal meccanico fino al paese più vicino.

Agli occhi di Oliviero appare subito qualcosa che non va: Jacopo è affetto da una grave forma di autismo. Accetta di riparare l’auto, mentre Pietro e Jacopo trovano ospitalità da Agata, presso un bar che un tempo era anche una pensione. In questi giorni di sospensione, nel paese dove anche il tempo sembra essersi fermato, Pietro non riuscirà a celare tutto il suo dolore, la sua rabbia cieca che diventa vero e proprio disamore.

I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione.

In tutto questo dolore però, la compagnia di Oliviero, di Agata e della sua aiutante Gaia rappresentano quell’umanità che ancora esiste e che può contrastare il disamore di Pietro.

Buona lettura

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