Racconti

Che il cioccolato sia con voi

Vi auguro un anno
pieno di cioccolato e, 
se non vi piace il cioccolato,
vi preparo qualcos’altro…
Fantasia ne abbiamo?
Voglia di cucinare? Che rimanga con noi!
Buon 2017 amici
Fine d’anno: tempo d’auguri e di bilanci.

In questi ultimi tempi mi è capitato di pensare alle cose che sono andate storte durante l’anno oppure alle delusioni, alle tristezze, agli imprevisti o alle cose rimaste incompiute e che ancora non hanno preso forma. Stavo per concludere pensando che, dopo tutto, questo 2016 è stato proprio un anno strano, ma subito mi sono fermata di scatto grazie alla scintilla del mio inesauribile ottimismo, della mia profonda allegria e per via di quei miei occhi un pò strambi, che si ostinano a vedere sempre la parte piena del bicchiere e il lato luminoso della giornata, mi sono messa a sorridere di tutto con ironia e ho scritto nella mia mente una lunga lista di cose belle.
Di cose brutte ce ne sono sempre per tutti dietro ad ogni angolo, senza far troppa fatica a trovarle, ma di cose belle ce ne sono ancora di più.

I 40 anni compiuti quest’anno mi hanno regalato quella tranquillità, quella saggezza, quella pienezza che mancava agli anni precedenti. I 20 anni sono stati gli anni della rabbia e della passione, del “o tutto o niente”, della scoperta di mondi nuovi, dell’imprudenza e di quel pò di arroganza che caratterizza la gioventù; i 30 sono stati gli anni dello slancio verso l’ignoto, lungo percorsi importanti, macinando consapevolezze, imparando, ma attendendo ancora quella piena maturità che sarebbe arrivata più tardi. I 40 mi hanno portato una nuova giovinezza, più ricca e completa. Nel 2016 ho salutato i miei Anta con una fantastica bambina di 6 anni che cammina sempre di fianco a me, passando da una scuola ad un corso, da una vacanza all’altra, aggiungendo altri bei luoghi e paesaggi nella memoria. Nuovi amici, nuovi volti e un ciao ciao col sorriso e con eleganza a chi non ha più motivo di entrare nella mia vita. Senza rimorsi, con tranquilla e sincera indifferenza.
La mia matrigna cattiva, la mia strega delle favole di turno è finita nella botola, là dove meritava di stare, anche se, morta una strega se ne fa sempre un’altra! La speranza non è mai quella di chiudere bene la soffitta delle streghe, ma di imparare ad affrontarle senza che loro cambino troppo noi stessi e senza perdere l’eleganza. 

Sto guardando il mondo da lontano, seduta non so dove di preciso, con le mani che sorreggono il mento e sorridendo: ne ho fatte tante anche quest’anno e ne vado fiera. A piccoli passi e con qualche calcio ho spostato tutti quei bei rametti che qualcuno mi ha messo tra i piedi. Li ho messi tutti da parte, senza fare rumore e senza gesti plateali e poi sono andata avanti. Lo farò anche nel 2017. Buon anno.

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