Candlelight, a lume di candela

In quest’arida e torrida estate che ricorderemo come una delle più calde e difficili da affrontare, ma anche come l’estate dei rubinetti chiusi, delle aiuole bruciate o dei mari tiepidi come le acque termali, facciamo una tappa musicale milanese tra le luci di centinaia di candele.

La musica sarà come sempre il miglior modo per riflettere sul presente e per provare a migliorarlo.

Si dice che Candlelight sia prima di tutto un’esperienza ed è proprio così. Anche se le note non tardano a danzare, prima ancora ci sono le luci delle candele a farsi notare e poi i bellissimi pianoforti che rubano la scena ai pianisti. Cala la notte milanese, sopraggiunge il buio e il sipario si apre attorno a tutti i presenti.

Luca Rampini al pianoforte presenta sussurrando il programma del grande compositore Yruma. Lo sottolinea e lo fa: sussurrando. Ed è subito intesa totale con il pubblico.

E allora sarà forse sussurrando e concentrandoci verso le note, che troveremo lo spirito di condivisione e di appartenenza. Come questa sera.

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