Sicurezza Alimentare

Sicurezza alimentare: sistemiamo gli alimenti in frigorifero?

Proseguiamo con le nozioni in materia di sicurezza alimentare, oggetto del corso Sale Pepe e Sicurezza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
Oggi impariamo a sistemare bene gli alimenti nel nostro frigorifero.
La conservazione degli alimenti ha lo scopo di mantenere le caratteristiche organolettiche dei cibi e di frenare l’attività dei microorganismi.
La prima regola da tenere sempre a mente quando sistemiamo la spesa è quella del “First In First Out”, ossia l’alimento acquistato per primo deve essere consumato per primo e quindi dovrà essere posto davanti agli altri, in modo da poter essere maggiormente visibile quando apriamo il frigorifero e in modo tale da ridurre il rischio di non vederlo, lasciandolo lì più del dovuto.
Avere cura di mantenere pulito il frigorifero. Io riesco a farlo quasi sempre, poco prima di fare la spesa. In ogni caso è una buona regola pulire il frigorifero almeno una volta al mese.
Controllare periodicamente la temperatura del frigorifero ed evitare di introdurre contenitori  e cibi caldi. Oltre a rovinare il frigorifero, si rischia di interrompere la catena del freddo degli alimenti.
Adesso diamo un’occhiata alle temperature nei vari scompartimenti del nostro frigorifero e verifichiamo quali cibi sono più adatti ad ogni zona.
  • CASSETTO IN BASSO: 7-10 °C, adatto a frutta e verdura
  • SPORTELLO: 10-15 °C, adatto a bibite, burro, senape e alimenti che richiedono una leggera refrigerazione
  • RIPIANO BASSO: 0-2 °C, adatto a carne e pesce fresco 
  • RIPIANO CENTRALE: 3-5°C, adatto a uova, latticini, yogurt, torte, panna, dolci a base di creme, salumi, avanzi e prodotti con l’etichetta “conservare in frigorifero dopo l’apertura”

  • RIPIANO ALTO: 6-8 °C, adatto ad alimenti aperti e ai cibi pronti

  • FREEZER: alimenti congelati o surgelati.

E adesso qualche curiosità da tenere a mente circa le temperature:

  • La fase del raffreddamento-refrigerazione, dopo la cottura di un alimento, è molto critica dal punto di vista della conservazione e del rischio alimentare. Più a lungo un alimento sta tra i 15 e i 40 °C e maggiori saranno i rischi. A 35°C c’è il picco di crescita dei microorganismi patogeni alimentari. Per ridurre questo tempo di raffreddamento possiamo usare dei contenitori piccoli, che si raffreddano/surgelano prima rispetto a contenitori grandi; possiamo mettere il contenitore chiuso sotto l’acqua corrente per velocizzare il raffreddamento del cibo; possiamo usare del ghiaccio o un abbattitore, se ne abbiamo uno.

  • Quando surgeliamo un alimento, arriviamo a -18 °C al cuore in 4 ore (cristalli piccoli che non danneggiano il cibo); quando invece congeliamo, arriviamo a qualche grado sotto lo zero, ma in fase di scongelamento si ha una perdita di liquidi e un danneggiamento delle proprietà dell’alimento.
Grazie a IZSVe e AIFB.

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