Sua maestà il Cervino

Sognavo di raggiungere il monte Cervino da molto tempo, precisamente da quando me ne innamorai perdutamente leggendo i libri dell’alpinista Hervé Barmasse.

Ora che sono finalmente ai piedi di sua maestà, nella meravigliosa Valtournenche, è difficile trattenere l’emozione. Mi fermo ad osservarlo da tutte le angolazioni possibili, mi avvicino e mi allontano, cercando uno ad uno tutti quei punti della montagna dei quali ho letto le storie: la Cresta del Leone, la scala Jordan, la Cresta del Furggen, la Via De Amicis, il couloir Barmasse, la capanna Carrel,… fino alla cima, la Gran Becca.

A proposito della gran Becca, eccola che riappare dopo due giorni di fittissima nebbia. Sembra risvegliarsi e volersi mostrare nuovamente al mondo.

Foto scattate il 09/12/22

Per quest’insolita vacanza di metà Dicembre ho scelto un alloggio dal quale poterti ammirare anche quando mi ritiro. Sei la prima e l’ultima cosa che vedo, ma soprattutto sei una delle più belle.

Non ero svizzero, non ero italiano; per l’uomo ero semplicemente il nulla che si impolvera e si spolvera di neve.

Dall’alba al tramonto: Cervino

Foto scattata l’08/12/22 al tramonto

Buona notte maestà. Rimarrò qui fuori, seduta su questi tronchi d’albero a guardarti ancora per un po’.

C’è un religioso silenzio che mi riavvicina alla natura: la neve attutisce ogni eventuale brusio. Al calare della notte il contrasto tra il bianco, donato alla valle dall’ultima copiosa nevicata, e il cielo stellato di una notte limpida, con la tua forma piramidale al centro, fissano un’immagine nella mia mente che non posso scattare con la mia macchina, ma che rimarrà indelebile e sarà solo mia.

Foto scattate il 10/12/22

Se hai voglia di innamorarti del Cervino come ho fatto io, ti consiglio di perditi nella lettura di: Cervino, la montagna leggendaria e La montagna dentro di Hervé Barmasse.